Stato del progetto

In corso

Data di realizzazione

2013 – ad oggi

Dimensione

Provinciale

Soggetti coinvolti

Famiglie, singoli cittadini

La crisi economico-finanziaria e sociale iniziata alcuni anni fa ha fortemente aumentato i bisogni di sostegno alle prime necessità delle famiglie del territorio di Modena, costrette a fronteggiare una nuova condizione: si è costituita una nuova fascia di povertà che non possiede gli strumenti adatti a risollevarsi e per cui i modelli di intervento tradizionali rischiano di non essere adeguati.

Il mondo del volontariato ha reagito a questa situazione fornendo una risposta nuova, pronta ed efficace, attraverso il progetto dell’emporio sociale di Modena Portobello: un luogo di raccolta e distribuzione di beni alimentari, rivolto alle famiglie in condizioni di temporanea difficoltà economica.

Il progetto
Portobello, nato nel 2013, è uno spazio che ricorda un supermarket, attorno al quale, però, ruotano anche altri servizi gestiti dalle associazioni partner del progetto.

La struttura
L’emporio ha sede in una struttura di proprietà del Comune di Modena, in via Divisione Acqui 81, che comprende gli spazi del market e due magazzini, per una metratura totale di circa 400 mq. Il valore stimato è di 25.000 euro.
L’utilizzo dell’immobile è stato concesso al CSV grazie a un contratto di comodato d’uso gratuito della durata di tre anni, recentemente rinnovato per altri tre.
Questo spazio, in passato, è stato la sede dell’Amiu (Azienda municipalizzata igiene urbana), l’azienda cittadina che si occupa dello smaltimento dei rifiuti. In seguito ha ospitato la sede delle Acli provinciali (Associazioni cristiane lavoratori italiani), prima di essere lasciato in stato di abbandono per lungo tempo.
Il CSV di Modena, poi, tramite un finanziamento ottenuto grazie ad un bando, è riuscito a ristrutturare i locali in cui ha preso vita il progetto. In particolare sono stati rinnovati l’impianto elettrico e la pavimentazione e sono state ampliate le porte per permettere l’ingresso di pallet.
Portobello possiede un ampio magazzino, dotato di celle frigorifere, per ottimizzare la gestione dei beni alimentari disponibili e per la redistribuzione dei prodotti alle organizzazioni benefiche del territorio comunale e provinciale.
Nulla, infatti, viene sprecato: ciò che non è distribuito nel market viene ceduto a mense o altre strutture di solidarietà. 

Come funziona
Portobello è un progetto di comunità, che coinvolge quindi cittadini, imprese, associazioni ed istituzioni.
Chi è in difficoltà può fare la spesa nel market, scegliendo liberamente i prodotti necessari e pagando attraverso un budget di punti, assegnato in base al numero dei componenti del nucleo familiare. Questo budget non è cumulabile e si rinnova mensilmente. È possibile accedere all’emporio per un periodo massimo di sei mesi, rinnovabili una sola volta.
I beneficiari dell’emporio sono selezionati dagli operatori dei Servizi Sociali del Comune di Modena, che verificano i requisiti e ne danno comunicazione alla responsabile del gruppo accoglienza di Portobello.
La collaborazione con i Servizi Sociali permette di arrivare ad un target di cittadini che non beneficiano di nessuna altra forma di sostegno e di stabilire criteri chiari e univoci di accesso all’emporio.

I servizi
Qui, oltre alla spesa, le famiglie possono usufruire di servizi di consulenza erogati dalle associazioni partner. Ad esempio, possono imparare a gestire meglio il budget familiare, capire come chiedere la rateizzazione delle bollette o come risolvere problemi inerenti il lavoro.
Ma l’emporio oggi è diventato anche qualcos’altro: un luogo dove costruire o ricostruire relazioni. Ogni sabato mattina c’è l’animazione per i bambini; in occasione di feste come il Natale o il Carnevale, vengono organizzate iniziative speciali; oppure ancora si organizzano incontri formativi e laboratori, come quello dedicato alla cucina tipica di diversi paesi.

La gestione
La gestione del servizio valorizza il ruolo del volontariato come scelta di responsabilità e cittadinanza attiva, che produce nuova solidarietà, alimentando la cultura dell’impegno sociale: anche i beneficiari sono infatti invitati a fare volontariato presso l’emporio o presso una delle associazioni presenti sul territorio, affinché cresca la forza dalla comunità che si attiva per curare chi è in difficoltà. L’opportunità di fare volontariato rappresenta un’esperienza di impegno che rende protagonisti, aiuta a maturare, può servire ad acquisire nuove competenze e nuovi contatti.
Tra i volontari, sono stati poi accolti anche 2 studenti delle scuole superiori, tramite un progetto di alternanza scuola-lavoro, che si sono occupati della gestione del magazzino, ed anche 8 detenuti provenienti dalla casa circondariale di Castelfranco Emilia.

Qualche numero
Dal 2013 fino a settembre 2016, sono state raggiunte 1.431 famiglie per un totale di 5.243 persone, di cui 1.808 minori di 18 anni. Il 42% degli utenti è italiano, il 58% straniero. I volontari impegnati sono 175, di cui 95 sono anche beneficiari.
Per quanto riguarda le consulenze fornite, circa il 15% ha riguardato la gestione del budget familiare.
Una curiosità
Si chiama Portobello POS (Point-Of-Sale, punto vendita) ed è un software sviluppato appositamente per l’emporio solidale modenese da un gruppo di volontari esperti nel campo informatico che ha deciso di contribuire al progetto.
Il software gestionale permette il funzionamento della cassa proprio come in un supermercato tradizionale: i prodotti vengono passati su un lettore di codice a barre ed aggiunti ad uno scontrino, che viene stampato al termine della spesa. Ogni prodotto che esce dalla cassa viene sottratto alla disponibilità a magazzino, in modo da essere sempre al corrente di tutto ciò che esce e che rimane.
A Portobello non circolano soldi, carte di credito o carte fedeltà. I clienti vengono riconosciuti tramite il tesserino sanitario (o codice fiscale) ed una foto memorizzata nel sistema, che appare in cassa quando il tesserino viene passato. Una scelta, questa, dettata dall’immediatezza del codice fiscale (che tutti dovrebbero avere in tasca, anche i cittadini stranieri) e dal rispetto per l’ambiente (si evita di stampare inutili pezzi di plastica). Ad ogni cliente è associato un credito massimo in “punti” spendibili ogni mese, ed una serie di limiti di acquisto per assicurare che i prodotti più rari e necessari non subiscano accaparramenti.
Anche il magazzino è gestito in modo originale. L’inserimento dei prodotti è molto semplificato, alla portata anche di un volontario inesperto: poche categorie merceologiche, pochi dati da fornire al sistema per fargli conoscere un nuovo prodotto.
E non ci sono fornitori, ma donatori, dei quali si traccia accuratamente lo storico delle donazioni.
Il software è stato sviluppato seguendo la stessa logica di condivisione che sta alla base di Portobello. I volontari sono partiti da un programma esistente di cui era disponibile liberamente il codice sorgente (LemonPOS) e pubblicano tutte le correzioni, personalizzazioni e migliorie con la stessa filosofia open source. In questo modo, qualunque altra realtà voglia nascere in futuro, ovunque nel mondo, potrà prendere ispirazione o riutilizzare per intero la soluzione sviluppata per Portobello.
Per maggiori informazioni, si rimanda al sito di sviluppo http://portobello.steelker.it/
FONTI ECONOMICHE
L’emporio Portobello si regge principalmente sulle donazioni, sia in denaro che in prodotti, sia da privati cittadini che da aziende. Durante l’anno vengono poi organizzate delle raccolte alimentari speciali, in accordo con alcuni supermercati del territorio.

L’amministrazione comunale concorre inoltre alla sostenibilità economica del progetto attraverso un contributo stabile, in particolare per far fronte alla spesa delle utenze elettriche, stimate in 15.000 euro annui.

Foto

Video

Info

CSV Modena

mail: angela.artusi@volontariamo.it
sito: www.volontariamo.it
telefono: 059/212003