Stato del progetto

In corso

Data di realizzazione

2015 – 2017

Dimensione

Provinciale

Soggetti coinvolti

Famiglie, singoli cittadini

+++ Più Segni Positivi è un progetto di comunità triennale, partito nel maggio 2015 e finanziato grazie al bando “Welfare in azione” della Fondazione Cariplo.

È promosso dal Sol.co. – Consorzio delle cooperative sociali della provincia di Sondrio, che ne è l’ente capofila, con il supporto del CSV di Sondrio Lavops, l’Ufficio di Piano di Sondrio e la cooperativa sociale di tipo B Intrecci. A questi soggetti si aggiunge poi una rete di 28 organizzazioni, sia pubbliche che private, che in vario modo contribuiscono alla realizzazione del progetto.

Gli obiettivi sono due: il contrasto della vulnerabilità sociale da un lato e la cura della fragilità del territorio dall’altro.

La provincia di Sondrio, infatti, sta registrando una forte diminuzione di terreni agricoli, che negli anni si sono trasformati in aree non più coltivabili. Basti pensare che negli ultimi 50 anni si è perso il 40% di terreni, che oggi sono occupati da boschi. Questo ha determinato nel tempo, oltre che uno spopolamento della zona, anche l’aumento del rischio di dissesto dei terreni, proprio perché abbandonati all’incuria.

Per vulnerabilità sociale, invece, si intende quella fetta di popolazione che si trova “appena al di sotto” o “appena al di sopra” della soglia di povertà, quei cosiddetti nuovi poveri che, ad esempio, per aver perso il lavoro o a causa di eventi imprevisti quali una malattia, si trovano a vivere una condizione di forte disagio.

Per risolvere queste due criticità, allora, i promotori del progetto hanno pensato di creare posti di lavoro, o anche opportunità di formazione, attraverso la cura di un bene comune: il territorio in cui si vive.

Il progetto
Nello specifico questo progetto ha previsto l’attivazione di cantieri finalizzati alla riqualificazione territoriale e al reinserimento occupazionale, ma anche l’apertura di un emporio solidale, Emporion, all’interno di un’area di circa 1000 metri quadri, precedentemente adibita a magazzino e rimessa per auto in demolizione e poi abbandonata.

I cantieri
Le prime opere di riqualificazione sono state realizzate nel 2015. Si trattava dei “Cantieri in quota”, in stretta collaborazione con la Comunità Montana Valtellina di Sondrio.
Nella primavera del 2016 invece sono partiti i “Cantieri in comune”, per cui i Comuni del distretto di Sondrio sono stati chiamati ad individuare e proporre interventi su aree marginali e/o da valorizzare, da restituire alla collettività. Tra quelli segnalati ne sono stati selezionati alcuni da rendere operativi e per i quali, è stato previsto, così come richiedeva il progetto, il co-finanziamento dello stesso Comune proponente.
Finora il progetto ha visto l’impiego di 10 persone, divise in squadre da 5 componenti ciascuna. I partecipanti sono stati appositamente selezionati tra i circa 100 candidati, tutti tra i 40 e i 60 anni, dalla cooperativa sociale Intrecci. Molti di loro avevano già delle competenze di base ma hanno comunque seguito un percorso formativo incentrato sull’edilizia, la botanica, la costruzione di muri a secco e altre tematiche utili per svolgere il lavoro.
La prima squadra, attivata nel 2015, si è occupata del ripristino e della manutenzione di sentieri abbandonati in 14 dei 22 Comuni del distretto di Sondrio. In particolare hanno sfalciato l’erba, abbattuto piante secche, costruito muretti a secco (cioè con sassi e senza alcun tipo di collante), scalette e parapetti; si è cercato di utilizzare il più possibile materiale di recupero, nel pieno rispetto dell’ambiente. Da maggio a novembre sono stati compiuti interventi su terreni che si trovavano tra i 400 e i 2000 metri di altitudine. In totale sono stati recuperati 90 chilometri di sentieri, ma per farlo la squadra ne ha percorsi ben 7500.
Per l’esattezza sono stati riqualificati 50 sentieri, ciascuno dei quali aveva una lunghezza compresa tra i 300 metri e i 4 chilometri.

La squadra dei “Cantieri in Comune” invece è partita nella primavera del 2016. Come detto, per individuare i beni a cui restituire dignità e valore, i promotori del progetto hanno lanciato una call for ideas alle amministrazioni comunali a cui è stato chiesto, appunto, di indicare quali fossero le aree che era importante riqualificare e per cui erano disposti a contribuire economicamente. Sono arrivate una decina di proposte e tra queste ne sono state selezionate 7.
In particolare la squadra ha recuperato dei terreni rimasti abbandonati per anni, trasformandoli in: un orto sociale, un’area oggi coltivabile, un alpeggio. Sono inoltre intervenuti per il recupero di 2 ex mulini in cui d’ora in avanti saranno organizzate anche delle attività didattiche con le scuole.

Nel 2017, invece, sarà avviato l’ultimo cantiere, che prevede il recupero di proprietà agricole abbandonate, da destinare al reimpianto della vite e al ritorno ad uno stato produttivo. Nello specifico si tratta di un terreno di circa 10 mila ettari, appartenente a 75 proprietari diversi. Proprio per l’elevato numero di persone coinvolte, la gestione dell’area verrà affidata ad un’associazione fondiaria. L’Associazione fondiaria è una libera associazione fra proprietari terrieri che può essere eventualmente, ma non necessariamente, patrocinata dal Comune di riferimento. Le finalità di questo tipo di associazione, sono il recupero funzionale delle superfici, la loro valorizzazione ambientale, paesaggistica, a favore del multiuso del territorio.

Le persone coinvolte
I componenti delle squadre, dopo essere stati selezionati e debitamente formati, hanno firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato con la cooperativa sociale Intrecci, che aveva deciso di ampliare la propria azione anche verso il reinserimento lavorativo attraverso il recupero di beni comuni. Il suo impegno quindi è stato ed è quello di continuare a far crescere queste persone, dandogli delle opportunità all’interno della cooperativa stessa, anche qualora l’esperienza dei cantieri dovesse concludersi.

Qualche dato
Dal 1971 al 2007 -40% di vigneti; -27% zone rurali; -46% terreni a pascolo.

Emporion
L’emporio solidale è stato inaugurato il 28 novembre 2015; nasce all’interno di un’area di circa 1000 metri quadrati dove un tempo c’era un magazzino privato, perlopiù inutilizzato o occupato da automobili in demolizione. Si trova in una zona periferica di Sondrio, in via del Lavoro 187, località Agneda, nella zona industriale di Montagna Piano.

Lo spazio
L’area in cui si trova Emporion ospita oggi anche il deposito mezzi della Croce rossa locale, affittuario dello spazio, che proprio quando i promotori dell’emporio cercavano un locale adatto ha proposto al CSV di subaffittare una porzione del terreno.
La Cri è anche tra i sostenitori del progetto +++ e in particolare collabora per il trasporto e lo spostamento delle merci.
I locali dell’Emporion prevedono un ambiente per il market (non un semplice deposito di viveri ma un vero e proprio supermercato), un magazzino e uno spazio per l’accoglienza, dove si svolgono riunioni, corsi e altre iniziative.
Al momento sono previste 2 aperture settimanali (il martedì pomeriggio e il giovedì mattina); in via sperimentale è stato anche aperto per 4 volte il sabato mattina.

I beneficiari
All’emporio accedono famiglie o singoli cittadini in maniera diretta, tramite la compilazione da parte dei richiedenti di un’apposita scheda che serve a certificare l’effettivo stato di bisogno, o tramite segnalazione da parte dei servizi sociali del Comune e delle associazioni del territorio.
I beneficiari hanno la possibilità di “acquistare” cibo e beni di prima necessità, ma anche di attivare i cosiddetti “beni relazionali”, vale a dire una serie di servizi o prodotti messi a disposizione da vari soggetti. Nella prima estate di attività, ad esempio, bambini e ragazzi hanno potuto frequentare il centro estivo a loro dedicato. Tra gli altri servizi sono previsti, ad esempio, degli sconti o delle agevolazioni per corsi di musica, l’iscrizione ad associazioni sportive, consulenze psicologiche. Nella rete dei soggetti che si sono resi disponibili ci sono anche avvocati, dentisti e ottici.
La scelta di usufruire del market, dei beni relazionali o di entrambe le opportunità spetta agli stessi beneficiari.

Qualche dato
Attualmente l’emporio ha 15 volontari attivi, con 2 turni al mese ciascuno.
Finora sono stati aiutati 74 nuclei famigliari, composti in media da 3 persone, per un totale di 300 persone, con un’età media di 39 anni. Il 30% è stato inviato dai servizi sociali.
Il 55% è risultato di origine straniera.

Il ruolo del CSV
Per quanto riguarda l’esperienza dei Cantieri, il CSV è stato la cabina di regia di tutto il processo. Da qui in avanti, però, il suo compito sarà quello di favorire un cambiamento culturale tra i cittadini.
Dopo aver restituito alla collettività questi sentieri, terrenti, aree abbandonate, infatti, l’intenzione è di far crescere un maggior senso di responsabilità tra gli abitanti della provincia, affinché li sentano come propri e si auto-organizzino per continuare a mantenerli fruibili.

Per l’Emporion, invece, il CSV gestisce l’impiego dei volontari, sia di quelli che sono anche beneficiari che degli altri. Oltre alle attività previste per il market, i volontari, infatti, vengono coinvolti anche in altre occasioni. Inoltre, la logica che sta dietro all’emporio vuole che, in un’ottica di reciprocità, il volontario non sia solo quello che “può permettersi” di dedicare il proprio tempo agli altri, non avendo problemi o preoccupazioni legate alla sua vita privata, ma anche e soprattutto chi vive un momento critico e nonostante questo sceglie di mettersi in gioco.

FONTI ECONOMICHE

Il valore economico del progetto è di circa 1.900.000 €, di cui 1.000.000 di € di finanziamento da parte di Fondazione Cariplo, mentre il restante valore viene co-finanziato dai soggetti partner e dai sostenitori/finanziatori del progetto.

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Info

CSV Sondrio - Lavops

mail: formazione@lavops.org
sito: www.lavops.org
telefono: 0342/200058