Stato del progetto

In corso

Data di realizzazione

marzo 2019

Dimensione

Provinciale

Soggetti coinvolti

Anziani, famiglie

 

 

“Dopo la positiva esperienza di Ca’ Nostra avviata in città nel 2016, arrivare a realizzare Ca’ Nostra 2 è un risultato importante, perché replicare una sperimentazione riuscita significa farla entrare nell’assetto delle possibilità che si aprono per tanti malati e caregiver modenesi”, spiega l’assessore al Welfare Giuliana Urbelli.

“Da sperimentazione a modello, – dicono Alberto Caldana e Francesca Nora del Csv di Modena. – Questo è un esempio di creazione di soluzioni concrete a partire dalle voci dei cittadini e del mondo del volontariato. Le associazioni hanno trovato una nuova metodologia per stare vicine ai bisogni dei propri soci lavorando sull’abitare sociale”.

Il progetto

Sono le parole di alcuni dei soggetti protagonisti del progetto di co-housing avviato nel 2019 a Modena. Si chiama Ca’ Nostra 2 ed è un progetto di coabitazione tra anziani non autosufficienti con demenze o deficit cognitivi e assistenti famigliari, nato da un’idea dell’associazione G.P. Vecchi e dalla sperimentazione attuata nel 2016 con un primo alloggio destinato al co-housing.

Si tratta di un modello intermedio tra l’assistenza in struttura e a domicilio, sia come livello di cura che come costi, che valorizza la condivisione delle risorse famigliari dal punto di vista abitativo e assistenziale. Questo modello di cohousing rappresenta un’esperienza quasi inedita in Italia, anche se adottata con successo nel nord Europa.

La struttura 
L’alloggio è messo a disposizione da Unicapi e si trova in via Tignale del Garda. Ca’ Nostra è gestita direttamente dalle famiglie organizzate nello strumento riconosciuto dall’Inps della comunità familiare, intorno a cui appunto opera la rete di associazioni e istituzioni del territorio. Soprattutto la dimensione famigliare garantisce un’alta qualità di vita e si sono registrati miglioramenti comportamentali degli anziani, mentre l’organizzazione della comunità, la condivisione e il supporto dei partner hanno alleggerito di molto il carico assistenziale, materiale e psicologico in capo ai familiari e alle assistenti. Inoltre, l’esperienza ha consentito di sviluppare un modello di welfare di comunità, flessibile e partecipativo, che amplia la gamma di risposte ai bisogni delle persone non autosufficienti.

Le persone
A breve, andranno a vivere in pianta stabile a Ca’ Nostra 2 un paio di signore con disturbi cognitivi, accompagnate da un’assistente famigliare: il loro ingresso sarà graduale e tutelante, grazie al prezioso contributo dei famigliari e delle associazioni. Diversi gli attori coinvolti, dal Centro Demenze dell’Ausl di Modena che identifica i possibili pazienti, alle numerose associazioni di volontariato: Auser, Anteas, Ancescao, Amazzonia Sviluppo, Fondazione Vita Indipendente, Csi Volontariato.

Il contesto

Una ricerca condotta con il Centro di analisi delle politiche pubbliche dell’università di Modena e Reggio Emilia ne mette in luce i positivi risultati sociali ed economici, sia per quanto riguarda le risorse pubbliche (i costi sono più contenuti rispetto alle residenze protette e gli ospiti condividono medico e geriatra) che il risparmio per le famiglie (assistenti domiciliari, vitto e utenze sono condivisi e altri servizi sono forniti gratuitamente), senza dimenticare le opportunità occupazionali create.

FONTI ECONOMICHE

Il progetto è sostenuto dall’assessorato al Welfare del Comune con il coordinamento del Centro di servizio per il volontariato di Modena

Foto

Info

CSV Modena

mail: francesca.nora@volontariamo.it
sito: www.volontariamo.it
telefono: 059/212003