Stato del progetto

Concluso

Data di realizzazione

2013

Dimensione

Regionale

Soggetti coinvolti

Associazioni

Nel 2013 Cesvot – il CSV della Toscana ha promosso una ricerca, realizzata dalla Fondazione Volontariato e Partecipazione, sui movimenti per la difesa dei beni comuni nella regione. In particolare la ricerca, intitolata Le nuove frontiere dell’impegno sociale tra volontariato e movimenti collettivi per la difesa dei beni comuni, si è concentrata sui movimenti per la difesa dell’acqua e la difesa del territorio, i comitati cittadini sul riciclo dei rifiuti, i gruppi di acquisto solidale.

L’indagine è partita dal presupposto che l’ambiente, il paesaggio, i territori e la cultura offrono nuovi spazi per importanti interventi da parte del Terzo settore, valorizzando le comunità locali e le loro capacità di creare sviluppo, dando vita a nuove forme di aggregazione, orientate all’attività di advocacy.

La ricerca si è concentrata su tre esperienze particolarmente importanti e influenti in Toscana; tre reti composte da associazioni, gruppi, comitati, diffuse in maniera piuttosto capillare sul territorio regionale, le quali, ciascuna con la propria specificità, definiscono i contorni di queste nuove forme di partecipazione:

Attraverso una metodologia qualitativa, la ricerca descrive e tenta di interpretare, le nuove forme della partecipazione sociale ricostruendo i percorsi che hanno portato alla diffusione di queste realtà in Toscana, offrendo per ciascuna di esse informazioni accurate circa le dimensioni della partecipazione, i bisogni sociali a cui danno risposta, le attività messe in atto.

Un aspetto interessante della ricerca è che sono stati confrontati questi movimenti/gruppi informali con le organizzazioni di volontariato tradizionali, sia dal punto di vista strutturale che di partecipazione.

Tale approfondimento mostra chiaramente come sia aperta la strada per un dialogo ed una collaborazione fra queste forme di partecipazione emergenti e le realtà più consolidate. Più precisamente, sono i movimenti per i beni comuni a lanciare una sfida a cui il volontariato non può fare a meno di rispondere. Anche il volontariato, infatti, ha sostenuto, e sostiene, l’affermazione di una partecipazione piena, gratuita e dunque libera, che unisce la pratica della solidarietà concreta all’esercizio del pensiero critico, anche e soprattutto in merito alle scelte più importanti che riguardano la società.

Attraverso lo studio di best practices presenti sul territorio toscano, inoltre, è stato possibile individuare forme di interazione fra volontariato e movimenti per i beni comuni che potrebbero rappresentare un’opportunità per “pensare il volontariato in termini più ampi come universo di soggetti che, ognuno secondo la propria specifica vocazione, concorre all’ampliamento della sfera della cittadinanza sociale, come luogo privilegiato di promozione sociale e di animazione della società civile a livello territoriale […] e, soprattutto, di mantenere i caratteri costitutivi dell’essere volontariato, di conservarne la tensione etico-politica e, nel contempo, di garantire livelli adeguati di sviluppo e auto-promozione”*.

 

 

*Le trasformazioni del volontariato in Toscana. 2° rapporto di indagine, a cura di A. Salvini e D. Cordaz, “I Quaderni” Cesvot, 2005, consultabile online al seguente link.

Materiali e documenti

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