Stato del progetto

Concluso

Data di realizzazione

9/02/2016

Dimensione

Regionale

Soggetti coinvolti

Comunità

Il 9 febbraio 2016 ad Ancona, il palazzo Raffaello della Regione Marche ha ospitato il convegno “Voler bene alle Marche: beni comuni, benessere della comunità ed economia circolare” organizzato dal Centro di Servizio per il Volontariato delle Marche.

Gli obiettivi principali dell’iniziativa sono stati, da una parte, quello di aprire una riflessione attorno ai percorsi e alle strategie di tutela e valorizzazione dei beni comuni, anche attraverso la presentazione di alcune esperienze significative, dall’altra, quello di approfondire il significato e i contenuti di quegli aspetti della quotidianità che contribuiscono al benessere della comunità.

Il convegno ha fatto confrontare il mondo delle istituzioni, con quello sindacale, imprenditoriale e con il volontariato sui cambiamenti che stanno attraversando la pubblica amministrazione e l’impegno civico dei cittadini, singoli e associati, in materia di sussidiarietà, beni comuni e solidarietà.

I beni comuni sono quei beni che se arricchiti arricchiscono tutti, se impoveriti impoveriscono tutti“, così ha esordito Gregorio Arena, professore di Diritto all’Università di Trento e presidente di Labsus, introdotto da Alessandro Fedeli, direttore del CSV.

Il principio di sussidiarietà orizzontale, introdotto nel 2001 nella Costituzione e a cui hanno già aderito 73 comuni italiani, riconoscendo che i cittadini possono attivarsi autonomamente nell’interesse generale e che le istituzioni devono sostenerne gli sforzi, conferma sia che le persone hanno bisogni e capacità, sia che possono utilizzare queste capacità per risolvere non solo i propri problemi, ma anche quelli della collettività.

Questo non implica che se i privati si attivano il pubblico deve ritrarsi. La vera essenza della sussidiarietà sta nella costruzione di un nuovo modello di società, caratterizzato da cittadini attivi, autonomi, solidali e responsabili, alleati dell’amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni” ha detto Arena.

Il secondo intervento è stato quello del ricercatore Istat Adolfo Morrone, dedicato al Rapporto UrBes 2015, ha descritto un’Italia frammentata da innumerevoli disuguaglianze, chiudendo con l’augurio che l’indagine sul benessere equo e sostenibile nelle città si possa diffondere localmente, in una stretta sinergia tra lo strumento statistico e quello politico.

Nella seconda parte del convegno sono state presentate 3 esperienze significative di cura dei beni comuni, materiali e immateriali.
Filippo Ugolini, dell’Adriatic green power, azienda specializzata in smaltimento dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente, ha inaugurato, in collaborazione con Legambiente, il primo outlet in Italia di elettrodomestici usati e garantiti.
Michele Altomeni, attraverso la Fattoria della legalità, di cui è presidente, grazie al sostegno di Libera ha recuperato un bene comune confiscato alla mafia.
Tommaso Sorichetti, della cooperativa Puntodock, lavora alla cura di un bene immateriale: la partecipazione.

L’ultima sessione del convegno è stata invece una tavola rotonda che ha visto protagonisti Simone Giovanni Bucchi, presidente del CSV, Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche, Orietta Maria Varnelli, imprenditrice e Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale della Cisl Marche, moderati da Luigino Quarchioni, vicepresidente del CSV.

Il commento di Ceriscioli: “Il modo tradizionale di analizzare le risposte ai bisogni dei cittadini è in declino, i modelli ai quali siamo affezionati non funzionano più e rimanere ancorati a questo ci farebbe sprofondare. Siamo ancora una regione intraprendente e va ripensata una strategia che sperimenti su tempi più lunghi nuove soluzioni, un modello attrattivo che passi attraverso le risorse della comunità“.

Maria Varnelli, presidente di Action Aid, ha ricordato che “per le Marche e per l’Italia in fondo non c’è molto da reinventare, ma si tratta più di tutelare un bene comune, rendere virtuoso un nuovo modo di stare insieme, facendosi carico della sicurezza del territorio, rilanciando i valori della coesione sociale e della comunità“.

Stefano Mastrovincenzo, segretario regionale della Cisl Marche, ha ribadito che “le Marche vivono una situazione complessa e in questa fase il potenziale per uscire dalla crisi potrebbe venire dalle aree interne, dall’apertura a nuove forme di sperimentazione, investendo nel capitale di rete, di connessione: reti tra università, imprese, comuni, organizzazioni non profit, in un’ottica di sussidiarietà“.

L’intervento di Simone Giovanni Bucchi ha invece concluso l’evento: “Sono proprio i momenti in cui ci sentiamo disgregati quelli in cui tracciamo una strada per cambiare le cose. Quando un’impresa riesce a dialogare con il terzo settore, allora è più competitiva e può essere un bene comune per tutta la comunità. La coesione di una società ha impatti anche in termini di legalità: quando le persone si attivano, allora si realizza la sussidiarietà. Solo preservando il nostro patrimonio possiamo “Voler bene alle Marche”.

Materiali e documenti

Locandina

Info

CSV Marche

mail: alessandrofedeli@csv.marche.it
sito: www.csv.marche.it
telefono: 071/899650