Stato del progetto

In corso

Data di realizzazione

2010 – 2018

Dimensione

Locale

Soggetti coinvolti

Associazioni, comunità, enti locali

Voce – Volontari al centro è la Casa del volontariato che sorgerà a Milano, in un edificio di proprietà del Comune, rimasto inutilizzato da 17 anni; è situato in un’area della città che sta rinascendo nell’ambito del progetto di riqualificazione del polo Porta Nuova, che prevede la costruzione di edifici residenziali, aree commerciali, uffici, hotel, luoghi di aggregazione, centri culturali, laboratori creativi, spazi espositivi, aree verdi.

L’iniziativa è voluta da Ciessevi – il CSV provinciale e dalla stessa amministrazione comunale.

Voce sarà un luogo sociale e relazionale che rappresenterà, in maniera innovativa, la dimensione comunitaria della vita della città di Milano e della sua area metropolitana. Un luogo che si ispira alla Milano operosa, che “non ha paura di rimboccarsi le maniche” per costruire una cittadinanza attiva capace di restituire alle persone, alle famiglie e alle organizzazioni senso di appartenenza e di coesione. Sarà il luogo della partecipazione e della crescita.

La Casa del volontariato, il cuore del volontariato milanese, sarà:

  • una casa aperta ai volontari e alle organizzazioni;
  • una casa aperta al confronto, a servizio del territorio, sarà lo spazio che testimonierà l’anima bella della metropoli e dell’hinterland;
  • per tutti i milanesi la “casa del bene”, un’oasi di solidarietà nel cuore della città;

La struttura
L’edificio che ospiterà Voce è un fabbricato di tre piani più interrato, sottotetto e giardino esterno ed è facilmente accessibile grazie ai mezzi pubblici e alle piste ciclabili. Una volta ristrutturato valorizzerà la storia di due secoli, le relazioni con il contesto urbano, la tipologia edilizia e i materiali edili originari.

L’immobile è stato assegnato in comodato gratuito a Ciessevi per 30 anni e, al momento, si attende la risoluzione degli aspetti burocratici per poi stipulare un contratto con un’impresa edile per l’avvio dei lavori di ristrutturazione.

Il progetto del nuovo edificio è concepito – grazie ai criteri della sostenibilità energetica – per scommettere positivamente sul futuro senza dimenticarsi di rispondere ai bisogni di oggi. Basso impatto ambientale e risparmio energetico saranno due capisaldi. Tanto quanto l’impiego di materiali innovativi per ridurre al minimo i costi di gestione. Nessuna barriera architettonica.
I suoi spazi interni sono stati progettati per rispettarne l’anima: modulari, flessibili e adattabili per le diverse esigenze. Massima attenzione all’insonorizzazione, all’arredamento e all’illuminazione, così come alcune installazioni artistiche, contribuiranno a rendere l’ambiente interno bello, confortevole, sobrio e familiare.
Sfrutta pienamente le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie che consentono un accesso a distanza dei servizi.

L’area in cui si trova l’immobile è rimasta inedificata fino ai primi decenni dell’ottocento. L’edificio è tra le costruzioni più datate tra quelle che sorgono in questo periodo al di fuori della cinta muraria milanese.
Inizialmente, in base ai documenti a disposizione, ospitava “un magazzino per la dispensa del sale, una trattoria frequentata dagli epuloni, e vari depositi di legnami, di calce e di tegole”.

Lo stabile fu originariamente di proprietà privata (G. Valsecchi poi A. Bedogni e A. Zonda), nel 1931, poi, fu lasciato in eredità da E. Zonda all’Ospedale Maggiore.
Nell’agosto del 1943, fu sottoposto a pesanti bombardamenti aerei.
Nel 1954 l’edificio ospitava magazzini e laboratori, i piani superiori erano occupati dall’albergo Isolabella e in parte minore da abitazioni.
Infine, nel 1956 la proprietà passò in permuta al Comune di Milano.

Dal 2001 l’edificio è abbandonato e oggi mostra segni di grave degrado e manomissioni.

Il progetto si sviluppa su due linee contemporaneamente:

  • la conservazione e il restauro della fabbrica esistente: nel rispetto del suo valore storico e materico (l’edificio infatti mostra alcuni elementi architettonici e decorativi di pregio);
  • l’innovazione: con l’introduzione di alcuni elementi assolutamente nuovi e una profonda revisione funzionale, impiantistica ed energetica.

Il ruolo dell’architettura è fondamentale, in quanto attraverso l’immaginario collettivo deve trasmettere, interpretandolo, il significato più autentico del volontariato e del luogo del suo incontro collettivo dove trova compiutezza la vitalità relazionale e associativa delle realtà coinvolte nel progetto.
Voce sarà un cantiere modello. Saranno accuratamente monitorati eventuali tentativi di infiltrazione della malavita organizzata. Le imprese dovranno garantire la massima trasparenza e la provenienza delle risorse finanziarie grazie anche alla tracciabilità dei costi delle opere e dei prezzi delle materie prime. Le aziende assicureranno la sicurezza e il rispetto delle norme sui rapporti di lavoro dei propri dipendenti e delle aziende operanti in subappalto. Sarà obbligatorio l’impiego di manodopera svantaggiata, con la massima attenzione per i soggetti deboli. Lo smaltimento dei rifiuti di cantiere dovrà avvenire nel rispetto delle norme e dell’ambiente. Il cantiere sarà sempre visitabile proponendosi anche come laboratorio-aula per studenti.

La città che partecipa
Questo progetto è frutto di un processo di progettazione partecipata che ha visto coinvolti in tre workshop e un forum i rappresentanti di organizzazioni di volontariato, dei soci e dei lavoratori di Ciessevi, del Coordinamento regionale dei CSV e del Comune di Milano.

La Casa del volontariato sarà il luogo fisico dell’incontro, del dibattito, della formazione, del volontariato e del lavoro, il nodo di una rete aperta al territorio della provincia di Milano. Voce sarà prima di tutto il luogo della riflessione, della partecipazione e della rappresentanza civica, un organismo capace di produrre cultura e servizi e di contribuire alla costruzione di un nuovo senso della vita comunitaria grazie ai frutti maturati della storia, dall’esperienza e dalla riflessione che viene dal mondo del terzo settore.

Le funzioni
Nella Casa del volontariato troveranno spazio:

  • una reception con l’info‐point sui temi del volontariato e il servizio di orientamento al volontariato rivolto ai cittadini, e spazi dedicati all’innovazione sociale, con il coinvolgimento di giovani volontari;
  • una biblioteca-centro di documentazione, un bar caffetteria e giardino all’aperto come luogo di incontro e di scambio per il territorio, spazi per mostre, eventi e iniziative culturali; si candida inoltre ad essere sede dell’Osservatorio Regionale del Volontariato;
  • sale per incontri, seminari, convegni, formazione ad utilizzo delle associazioni di volontariato e di terzo settore milanesi, piccole e grandi, flessibili, attrezzate e utilizzabili tutti i giorni della settimana;
  • le sedi di diverse associazioni che vi troveranno un luogo stabile di lavoro, progettazione e coordinamento, con spazi modulari e flessibili a disposizione delle associazioni per un uso continuativo, ma fortemente orientato al networking e alla co-progettazione;
  • la casa per i giovani che da tutta Europa verranno a Milano a vivere l’esperienza di Sevizio Volontario Europeo presso le nostre associazioni locali, abitando presso l’Ostello del Volontariato;
  • la nuova sede di Ciessevi, dello Sportello scuola volontariato (realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale), di Fare non profit (supporti per la gestione della vita associativa); e dell’Università del volontariato gestita in collaborazione con istituzioni, università, enti e associazioni;
  • la sede dell’Ufficio volontariato del Comune di Milano, del Forum Regionale del Terzo Settore e del Coordinamento Regionale dei CSV.

Foto

Video

Materiali e documenti

Progetto architettonico

Info

CSV Milano

mail: direttore@ciessevi.org
sito: www.ciessevi.orgwww.voce.milano.it
telefono: 02/45475864