Stato del progetto

In corso

Data di realizzazione

2014 – ad oggi

Dimensione

Locale

Soggetti coinvolti

Associazioni, aziende/imprese, comunità, singoli cittadini, scuole, studenti

A Grottaglie, in provincia di Taranto, è in atto una seconda “rivoluzione verde”. L’associazione Beni comuni di Grottaglie, infatti, con il supporto del CSV provinciale, cerca di diffondere e far conoscere l’agricoltura organica e rigenerativa, una disciplina teorico-pratica che attinge da differenti esperienze sull’agricoltura sostenibile e che combina pratiche colturali tradizionali con le moderne conoscenze tecnico-scientifiche.

L’obiettivo di questa disciplina è la produzione di alimenti sani con minori costi di produzione, ma anche quello di proporre un cambiamento sociale che passa attraverso il ri-avvicinamento alla terra e il coinvolgimento del tessuto urbano nei processi produttivi di agricoltori e allevatori.

Come sostiene il professor Cristos Xiloyannis, docente dell’Università degli studi della Basilicata che ha collaborato con l’associazione Beni comuni, nel secondo dopoguerra ci fu la prima “rivoluzione verde” il cui scopo principale era l’aumento della produzione, mediante un uso sempre più esteso della meccanizzazione, lo sfruttamento senza freni delle risorse idriche e, soprattutto, l’impiego massivo dei fertilizzanti. Questo ha portato all’impoverimento dei suoli dal punto di vista microbiologico e della fertilità, ma anche all’inquinamento delle acque superficiali e delle falde acquifere.

Perciò si è ora resa urgente una nuova rivoluzione che punti, invece, ad un’agricoltura eco-sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Un’agricoltura, quindi, che privilegi i processi naturali che consentono di preservare la terra e l’ambiente e ponga al centro il lavoro dell’agricoltore. Il tutto con tecniche di coltivazione innovative, che rendano conveniente tale tipo di agricoltura anche sotto il profilo economico.

Contemporaneamente è necessario un cambiamento di mentalità da parte del consumatore che deve abbandonare vecchi stereotipi che privilegiano l’estetica del frutto o dell’ortaggio, tornando a quelli, più antichi, che premiano invece il sapore e la qualità. La sfida della seconda “Rivoluzione verde” è dunque quella di riuscire a produrre di più, in modo da garantire risorse alimentari per una popolazione mondiale in crescita, senza però inquinare e impoverire ulteriormente i fondi agricoli, in modo da preservarli per le generazioni future.

Proprio con l’intento di diffondere una cultura nuova nasce l’azione dell’associazione Beni comuni di Grottaglie che ha realizzato due progetti, elaborati e coordinati dalle due professioniste Maria Teresa Marangi e Carmen Valente e finanziati dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, nell’ambito della “Direttiva 266”.

Il primo è Cantiere agricolo sociale, realizzato tra il 2014 e il 2015, per offrire un’occasione a persone disoccupate, inoccupate o disagiate, disposte a mettersi in gioco. Il progetto consisteva in un percorso formativo dedicato all’agricoltura organica e rigenerativa e alle nuove tecniche di coltivazione che essa prevede. Il corso, a cui hanno preso parte 20 persone, ha visto anche la collaborazione di Deafal, un’organizzazione non governativa presente sia in Italia che all’estero, attiva nell’ambito dello sviluppo rurale e nella diffusione dei metodi di agricoltura organica e rigenerativa.

Lavoro agricolo sociale è invece il secondo progetto dell’associazione, nato nel 2016 sulla scia del precedente.
L’iniziativa parte dalla constatazione che sul territorio c’è una forte propensione all’agricoltura, ma anche il timore di non riuscire a sostenere l’impegno economico; per tante persone, di fatto, è impossibile investire in un’impresa anche una minima somma di denaro, semplicemente perché non la si possiede o perché la si sottrarrebbe alla famiglia.
Il progetto, quindi, si rivolge sia a singole persone ma anche a piccole aziende e imprese agricole già esistenti e interessate a differenziare o modificare il proprio modo di lavorare e produrre. L’obiettivo è sostenere l’avviamento di nuove aziende agricole, anche con strumenti finanziari e garantendo i necessari collegamenti con i canali di vendita dei prodotti. Il progetto coinvolge anche i partecipanti di Cantiere agricolo sociale, diventati a loro volta “formatori”. Anche gli studenti sono tra i soggetti a cui questo nuovo progetto si rivolge; proprio nelle scuole e con le scuole, infatti, vengono realizzati incontri formativi e informativi ed attività pratiche sul campo.

Formato in precedenza all’agricoltura organica e rigenerativa, Cosimo Fiorino è responsabile di Lavoro Agricolo Sociale: “passiamo dalla promozione, formazione e sperimentazione, al lavoro vero e proprio, in particolare con un percorso che, pur continuando la sensibilizzazione della comunità alle pratiche rispettose dell’ambiente e ai corretti e sani stili di vita, vuole realizzare un sistema economico, in cui l’associazione Beni Comuni sarà garante, che sarà riferimento per tutti coloro intenzionati a lavorare la terra e a produrre in modo eco-sostenibile, nonché per le aziende che commercializzeranno tali prodotti naturali; si amplia anche l’ambito territoriale che, partendo da Grottaglie, comprenderà San Marzano di San Giuseppe, Carosino, San Giorgio, Carosino, Fragagnano e Roccaforzata”.

Proprio per assicurare il collocamento sul mercato dei prodotti di agricoltura organica e rigenerativa, è nato un Gruppo di acquisto solidale, creato e gestito dagli stessi partecipanti, insieme all’associazione Beni comuni, con la collaborazione di sempre più aziende agricole che, proprio tramite il Gas, mettono in vendita i loro prodotti ottenuti grazie alle nuove tecniche di agricoltura organica e rigenerativa.
Il Gas, è stato anche l’occasione per attivare un progetto di alternanza scuola-lavoro per alcuni ragazzi che qui hanno potuto imparare come avviare e gestire l’attività di un Gruppo di acquisto solidale.

Qualcosa in più sull’agricoltura organica e rigenerativa (Aor)
Attraverso la massimizzazione delle risorse presenti in azienda e nel territorio, questo tipo di agricoltura favorisce la riattivazione dei cicli naturali all’interno del terreno agricolo; infatti solo in un suolo vitale e ricco dal punto di vista minerale e microbiologico si possono ottenere colture sane, resistenti ed equilibrate. Il lavoro dell’Aor è basato su un’approfondita analisi aziendale, sull’ottimizzazione delle rotazioni e degli avvicendamenti, sulla meccanizzazione appropriata e sull’applicazione di strumenti tecnici quali prodotti da cumulo, fertilizzanti da spruzzo fermentati, preparati per la difesa delle piante e composti per la nutrizione animale.

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Associazione Beni comuni di Grottaglie