Stato del progetto

In corso

Data di realizzazione

2014 – ad oggi

Dimensione

Locale

Soggetti coinvolti

Comunità, associazioni, studenti

Nel corso del 2014, a Bologna, alcune associazioni territoriali hanno manifestato la volontà di promuovere la cultura della valorizzazione degli spazi urbani, del riuso e recupero di spazi civici, di spazi urbani abbandonati e dismessi.

Nel 2015 – dopo un approfondimento tematico – è stata messa a punto da Volabo – il CSV di Bologna e dall’associazione Andromeda – Coordinamento Emilia Romagna, l’idea progettuale Ridisegnare spazi urbani in dismissione per sviluppare comunità competenti.

L’idea si articola in due punti principali:

  • promuovere la cultura  della solidarietà e della cittadinanza responsabile,
  • promuovere un patto cittadino per ridisegnare una nuova mappa interattiva che valorizzi e tragga valore dalla riqualificazione di patrimonio edilizio in dismissione e dall’ambiente pubblico.

Sono stati quindi fissati alcuni obiettivi, fra questi quelli di: realizzare una casa del terzo settore, laboratori di arti e mestieri, spazi ricreativi, favorire lo sviluppo di luoghi di aggregazione e punti di comunità capaci di ospitare abitanti e generazioni con caratteristiche diverse e di dare un’identità positiva agli spazi pubblici.

Lo spazio individuato è quello dell’area dismessa dell’ex-caserma Stamoto di Bologna, un’area di 13 ettari nata come officina per mezzi militari, oggi in fase di dismissione. Interessante per la sua posizione, si trova infatti in una zona strategica rispetto alle infrastrutture e non distante dal centro storico, risulta particolarmente adatta ad ospitare uno spazio socio-culturale di valenza metropolitana e interculturale.

L’idea è stata discussa con amministratori pubblici e portatori di interessi. Si è poi valutata l’opportunità di continuare gli approfondimenti con settori competenti, giungendo così a siglare nel 2015 un Protocollo di intesa  fra il Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Ferrara, l’associazione ASVO, ente gestore del CSV, e l’associazione Andromeda.

Il 20 aprile 2016, presso l’Urban Center di Bologna si è svolto un primo importante appuntamento cittadino dal titolo Ridisegnare spazi urbani per sviluppare comunità competenti. Idee progetto per il recupero dell’area dismessa della ex-caserma Stamoto di Bologna. Nell’incontro sono state presentate le idee -progetto elaborate da cinque gruppi di studenti di Architettura, nell’ambito di un workshop tenutosi presso l’Università di Ferrara per il recupero e la riqualificazione di aree urbane dismesse a scopo sociale e socio-culturale.

1 – Progetto Eco-Bo. Coltivare la socialità
Prevede l’integrazione dell’area dell’ex caserma con l’aggregato urbano circostante. Al centro del progetto viene posto il suolo, inteso come risorsa ed elemento aggregante e indispensabile per creare una micro-comunità.
Nello specifico questa proposta vedrebbe la creazione, nella parte più “privata e raccolta” dell’area, di un orto urbano gestito comunitariamente dai residenti, con intorno residenze in forma di co-housing e laboratori di arti e mestieri.
Nella zona più esposta e visibile all’esterno, invece, si intendono situare le attività più attrattive, tra cui: un parco avventura, un mercato metropolitano,

2 – Progetto STAinMOTO
Obiettivo di questo progetto è rivitalizzare l’area utilizzando il più possibile gli edifici già esistenti, inserendovi nuove funzioni miste per creare un sistema economicamente ed ecologicamente sostenibile. Nello specifico l’idea prevede la demolizione dei capannoni in cattive condizioni e la bonifica dei terreni, la creazione di orti urbani con relativo mercato per la vendita di prodotti a km 0, di un parco-piazza in cui ospitare grandi eventi, residenze per categorie protette come famiglie in difficoltà, immigrati o familiari di persone malate in lunga degenza. Si intende inoltre adibire una zona per laboratori artigiani grazie ai quali re-inserire nel mondo del lavoro persone disocuppate.

3 – Progetto reSTArt MOTO
Il progetto punta a far diventare “città” un territorio che per anni è stato percepito come un “vuoto” delimitato da un limite invalicabile.
Per questo prevede di eliminare la recinzione esistente, collegare la viabilità interna ed esterna e aumentare gli ingressi all’area. Il progetto individua inoltre 5 ambiti da cui partire per definire le vocazioni d’uso degli edifici e degli spazi aperti:

  1. sociale (uffici e spazi per associazioni, casa del volontariato, residenze per categorie protette, centro anziani)
  2. filiera (sistema consolidato che va dalla produzione di prodotti agricoli in orti urbani, alla vendita nel mercato e alla degustazione e consumazione nei punti ristoro)
  3. lavoro (incubatore di giovani imprese e start-up)
  4. giovani (doposcuola, laboratori, integrazione al mondo del lavoro)
  5. verde (circolo sportivo, area naturale, vasca di raccolta delle acque per l’irrigazione degli orti urbani)

4 – Progetto rainBO
Questo progetto si propone di riqualificare l’ex area militare destinando gli spazi e gli edifici già esistenti a nuove funzioni, dedicate a persone di diverse fasce d’eta e con differenti esigenze.
Nello specifico, nella zona più periferica, quasi distaccata dal resto del complesso, si intende posizionare dei campi sportivi e delle residenze da destinare a specifiche categorie di persone, quali ragazze madri, padri separati e parenti di pazienti lungo degenti. Nella zona più centrale invece si prevede di allestire laboratori artistici, ampie zone verdi e aree attrezzate per la pet therapy. Il progetto comprende inoltre la realizzazione di un centro interculturale, uffici e spazi per le associazioni di volontariato e una mensa.

5 – Progetto GreenMerge
GreenMerge, ovvero “sfumature di verde” è la parola chiave di questo progetto che punta a reintegrare l’area all’interno della città, abbattendo la barriera fisica presente tra questa e il tessuto urbano. L’intento è quello di creare una sfumatura che va da un tessuto urbano molto denso ad uno poco denso. Nello specifico si prevede di realizzare, ad ovest, una piazza aperta in cui si possano affacciare e interagire i vari servizi e le varie funzioni sociali presenti negli edifici adiacenti alla piazza stessa. Ad est invece si vuole creare un parco attrezzato in cui praticare sport e trascorrere il tempo libero. Orti urbani e aree versi saranno il collante e il filtro tra le due zone.

A seguito della presentazione delle diverse idee progettuali messe a punto degli studenti in stretto raccordo con tutor, docenti e esperti universitari, si è svolto un confronto nel corso del quale si sono evidenziate:

  • l’importanza per la comunità di riutilizzare a fini sociali aree militari, tema che a Bologna può avere uno sviluppo notevole;
  • la forte implicazione culturale che può avere un progetto di questo tipo, rilanciando idee come la solidarietà, la partecipazione attiva e la necessità che l’amministrazione pubblica si impegni per la riqualificazione sociale delle aree militari;
  • la necessità di ridare una funzione sociale al tessuto urbano a rischio di degrado a causa della cessazione di funzione d’uso, dando spazio a tutte le realtà che arricchiscono la città dal punto di vista della socialità;
  • l’importanza di sensibilizzare le amministrazioni a fare politiche attive per evitare il degrado cittadino con il coinvolgimento del volontariato;
  • la necessità di agire con attenzione alla multidisciplinarità dell’operazione, che non riguarda solo l’urbanistica.

Attualmente proseguono i lavori universitari e si contano all’attivo diverse tesi di laurea.

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Info

CSV Bologna

mail: direttora@volabo.it
sito: www.volabo.it
telefono: 051/340328